Příspěvky nebo odpovědi uživatele Unihrac

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za 2,5 mld. si stojím:-), pokud marže nespadnou v červnu. Výsledky segmentu jsou na výšku marží citlivé, tj. nejsou lineární. Stačí si vzpomenout kolik vydělal UNIRAF za tuším 4Q před dvěma lety, myslím, že to bylo číslo 1,6 mld. Kč. A porovnat si tehdejší a současné marže.

viděl bych spíš 400

Já vzhledem k výši raf. marží 2,5 mld. netto. To bude teprve impuls:-))

Záleží na ceně, podle ní může podle mě UNI uplatnit předklupní právo. Pokud bude cena "nízká" určitě právo uplatní a zvýší svůj podíl = poziotivní. Nebo bude přemrštěná, pak minimálně dojde k přecenění české rafinérské. I případné uplatnění práva "vysokou" cenu bude indikovat, že dojde k boji o zpracovatelské kapacity. Také může samozřejmě jít o širší dohodu hráčů, třeba jak uvedl Jiří. Vidíte někdo některý z těchto scénářů jako negativní pro akcie UNI? :-)))

Eni Won't Comment On Report It Doubled Ceska Rafinerska Stake May 18, 2007: 04:45 AM ESTROME -(Dow Jones)- Eni SpA (E), Italy's biggest oil and natural gas company by volume, declined to comment on a report Friday saying it had doubled its stake to 32.7% in Czech refiner Ceska Rafinerska AS and that it is seeking to own it all by the end of the year."We don't comment on press rumors," said an Eni spokesman.Eni bought a 16.3% stake from ConocoPhillips (COP) in a deal worth about EUR500 million, reported daily Il Sole 24 Ore on Friday, without citing sources.The Rome-based company is in talks with investor Royal Dutch Shell PLC (RDSA) to purchase its 16.3% stake in the Czech refiner, according to the newspaper.The remaining 51% of Ceska Rafinerska is owned by Unipetrol AS (BAAUNIPE.PR). The controlling stake in Unipetrol is held by Poland's PKN Orlen SA (PKN.WA).Based on the EUR500 million figure, the refinery is valued at more than EUR3 billion.The newspaper said Eni is working on buying out all other shareholders of Ceska Rafinerska, which has two refineries in Litvinov and Kralupy nad Vltavou.A Ceska Rafinerska spokesman said the yearly standard refining figure is 8.4 million tons. He added that the company hasn't been informed of any changes in ownership and that this will happen once a "deal is done."Eni has been expanding its presence in central Europe, as it seeks to tap into the fast-growing economies of countries present there.Last month Eni said it is to acquire 102 gasoline stations in the Czech Republic, Slovakia and Hungary from a unit of ExxonMobil Corp. (XOM).The Italian company, which is 30% state-controlled, didn't disclose financial details of this deal.At 0813 GMT, Eni shares were up 1.2%, or EUR0.30, at EUR25.97 in an overall rising market.-Liam Moloney, Dow Jones Newswires; +39 06 678 2543; liam.moloney@dowjones.com (END) Dow Jones Newswires 05-18-07 0445ET Copyright (c) 2007 Dow Jones & Company, Inc.

pro lenechy viz str.40 reportu: http://omrpublic.iea.org/omrarchive/12may04full.pdfza 2Q uvidíme 2,5 mld. netto. A dolů hned nepůjdou, minimálně kvůli odstávkám.

je jen otázkou času, kdy ke konsolidaci dojde...

L'Eni raddoppia la quota nelle due raffinerie della Repubblica Cecadi Monica D'Ascenzo Prosegue il programma di espansione nell'Europa dell'Est per Eni. Il gruppo sarebbe salito oltre il 35% di Ceska Rafinerska (Crc), società che controlla due raffinerie in Repubblica Ceca a Litvinov e Kralupy. Eni era già presente nell'azionariato con il 16,33%, insieme a ConocoPhillips (16,33%), Shell (16,33%) e la polacca Unipetrol (51%), controllata a sua volta al 63% da Pkn Orlen e per il restante 37% da fondi d'investimento e azionisti minori. Il valore dell'operazione dovrebbe essere di circa 500 milioni.Il gruppo italiano avrebbe rilevato la quota detenuta da ConocoPhillips e starebbe trattando con Shell per incrementare ulteriormente la propria partecipazione. L'obiettivo per fine anno sarebbe quello di arrivare a controllare il 100% della società, acquisendo anche la quota del partner polacco.Un accordo del 2002 fra i soci prevede, a partire dal secondo semestre 2003, la fornitura del servizio di lavorazione del petrolio per conto degli azionisti in proporzione alle rispettive quote di partecipazione. La capacità di raffinazione in quota Eni era pari a 27mila barili/giorno. Ma con l'incremento della quota nel capitale sarebbe più che raddoppiata. Una crescita che risulta essere funzionale anche all'espansione del gruppo nella rete di distribuzione, come annunciato a fine aprile con l'acquisizione delle azioni della Esso spol (Esso Czechia), Esso Slovensko spol (Esso Slovakia) and Exxon Mobil Hungary Kft. In quell'occasione Eni aveva rilevato 102 stazioni di servizio della Exxon Mobil nei tre Paesi e le loro attività commerciali negli aeroporti di Praga e Bratislava, raddoppiando in tal modo la quota di mercato dal 7% al 15% nell'area.Il prezzo attribuito alla transazione valorizzerebbe il 100% del capitale di Ceska Rafinerska , la più grande società di raffinazione del Paese, all'incirca 3 miliardi di euro. Considerato che la produzione giornaliera delle due raffinerie è pari a circa 165mila barili al giorno, il valore pagato sarebbe di circa 18mila euro al barile al giorno (pari a circa 24mila dollari al barile/giorno). Secondo gli analisti i valori a cui vengono acquistate le raffinerie sono molto ampi: il range oscilla da 7mila a 20mila dollari al barile/giorno. Se i valori dell'operazione fossero confermati il prezzo corrisposto risulterebbe quindi alto rispetto al mercato. D'altra parte gli analisti riconoscono l'efficacia di una politica di espansione basata sull'acquisizione di singoli asset piuttosto che di un gruppo composito. Rilevando attività specifiche, che presentino anche un'opportunità di sinergie con il resto del gruppo, si evitano i problemi di razionalizzazione e incorporazione successivi all'acquisizione. Inoltre i valori di mercato delle società del comparto petrolifero risultano essere ai massimi storici. Comprando singoli asset, osservano gli analisti, si evita di pagare un premio. Nel settore petrolifero e in quello dell'energia risulta prioritaria per i "campioni" nazionali una strategia di crescita internazionale per creare masse critiche, soprattutto in Paesi contigui a quelli di origine o che presentino tassi di crescita interessanti. Lo sviluppo di Eni sull'asset italo-russa segue questo principio in un'ottica che mira alla creazione di un ciclo integrato dall'estrazione alla distribuzione che possa garantire sinergie di costi e complementarietà di business.Il titolo del gruppo Eni ieri in Borsa ha archiviato la seduta in rialzo dell'1,06% a 25,67 euro per azione, tornando vicino ai valori di inizio anno (25,72 euro) dopo un minimo a 22,76 euro toccato il 14 marzo scorso. La giornata di ieri è stata comunque positiva per tutto il comparto grazie al progresso del greggio. Sulla piazza di New York i futures sul petrolio con scadenza a giugno vengono scambiati a fine seduta a quota 64,84 dollari al barile, in rialzo di 2,29 dollari rispetto all'ultima rilevazione del giorno precedente.L'OPERAZIONE 500 milioniValore dell'operazione L'Eni per salire dal 16,33% al 35% del capitale di Ceska Rafinerska (Crc), società che controlla due raffinerie in Repubblica Ceca a Litvinov e Kralupy, avrebbe investito circa 500 milioni di euro. Oltre all'Eni nell'azionariato sono presenti ConocoPhillips (16,33%), Shell (16,33%) e la polacca Unipetrol (51%).100% Eni mira al controllo Il gruppo italiano ha rilevato la quota detenuta da ConocoPhillips e starebbe trattando con Shell per incrementare la propria partecipazione. L'obiettivo per fine anno sarebbe quello di arrivare a controllare il 100% della società, acquisendo anche la quota del partner polacco.50milaBarili in quota all'Eni La capacità di raffinazione in quota Eni, secondo gli accordi del 2002, era pari a 27mila barili/giorno. Ma dopo il riassetto nell'azionariato, la quota dovrebbe raddoppiare.Il prezzo attribuito alla transa ...

Cetl jste nekdo? Nevite z hlavy kolik potrebuje UNI, aby ovladl rozhodovani v UNI? Stacilo by 67% (zmena stanov) nebo snad i mene? Nevite nekdo jaka jsou blokacni pravidla.